Il 3 gennaio 2012 è entrato in vigore in Italia il Decreto legislativo 267/2003 che attua la Direttiva comunitaria 74/1999 sul benessere delle galline ovaiole. Tale decreto impone la sostituzione delle gabbie “convenzionali” con altre definite “modificate” o “arricchite”. Queste ultime possiedono infatti caratteristiche strutturali tali da garantire standard minimi di benessere dell’animale. In questo modo l’UE ha dato un ulteriore segnale di sostenere l’etica dell’allevamento nell’ottica della tutela della salute dell’animale stesso. Le sanzioni amministrative introdotte per chi non rispetta la normativa variano da 1.550,00 euro a 9.300,00 euro e si può rischiare anche la sospensione dell’attività. L’Italia, tuttavia, sembra essere ancora indietro. Molti dei nostri allevamenti, infatti, continuano ad usare gabbie convenzionali anche se dichiarate fuorilegge da oltre un anno. Si parla di circa 17 milioni di galline ovaiole ancora allevate nelle gabbie di batteria.
La normativa c’è ed è chiara, ora è importante che sia rispettata o venga fatta rispettare. Ed il consumatore? Tutti noi possiamo scegliere quali aziende premiare. Comprare uova di un tipo di allevamento piuttosto che un altro non comporta un sostanziale miglioramento sul piano della qualità ma è una scelta etica che si deve sostenere. In quest’ottica, quindi, scegliamo solo uova da allevamenti alternativi alle gabbie come quelli a terra, all’aperto o con metodo biologico.
Come fare la scelta? Basta leggere l’etichetta! Ogni confezione ed ogni singolo uovo riporta l’indicazione del tipo di allevamento di derivazione.