Che questo sia un particolare momento storico soprattutto da un punto di vista economico già lo si sapeva ma che questa crisi potesse portare effettivamente all’aumento dei casi di frode nel settore alimentare è davvero triste anche solo da ipotizzare. Anche la Coldiretti, a seguito dei recenti scandali alimentari, dichiara che “con la crisi aumenta il rischio frodi a tavola” poiché le imprese alimentari, dovendo fronteggiare cali nei consumi ed aumento dei costi, sono sempre più tentate ad utilizzare ingredienti di bassa qualità o differenti da quelli dichiarati in etichetta per trarne vantaggio economico.
I numeri parlano chiaro: nel 2012 le frodi alimentari scoperte in Italia hanno portato complessivamente al sequestro di quasi 20 milioni di chili di prodotti alimentari e bevande per un valore di 468 milioni di euro. I prodotti alimentari più colpiti sono stati farine, pane e pasta (16% in valore del totale sequestrato), carne (11%), latte e derivati (8%), vini e alcolici (5%). Per quanto riguarda i controlli nelle attività commerciali importante è anche il dato rilevato nel settore della ristorazione responsabile del 31% dei sequestri.
Difficili da digerire i dati relativi al 2012 pensando che ci si riferisce ad un settore, quello alimentare, legato a beni di prima necessità, di largo consumo e che hanno una diretta correlazione con la nostra salute. Ci auguriamo che i dati del 2013 ci parlino di una riduzione delle frodi in ambito alimentare non solo perché (si spera) la situazione economica del Paese sarà in ripresa ma anche (e soprattutto) per la maggiore responsabilità di chi gestisce le imprese alimentari, a tutti i livelli.